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Cosa vedere

cosa vedere a volterra

Volterra è come un libro la cui trama si snoda e ha inizio con l’espandersi della civiltà etrusca che nella città arriva intorno al V secolo. In copertina sfoggia le Balze sul versante occidentale del colle volterrano e le mura duecentesche che rappresentano il traguardo dell’espansione urbana iniziata intorno all’anno 1000 e che tramonta nei primi anni del 1300 con la costruzione delle principali porte a difesa della città. A questo proposito il turista può iniziare la sua visita dalle mura, proseguire per Piano di Castello, Porta all’Arco, via Roma, via Buonparenti, via dei Sari e via di Sotto. Entrando dalla Porta a Selci e procedendo verso sinistra appare il Parco Archeologico Enrico Fiumi.








Dal Parco si entra nel centro medievale di Volterra con la maestosa Piazza dei Priori teatro di rievocazioni storiche con sbandieratori, musici e balestrieri nel giorno di pasquetta in occasione di ‘Omaggio alla Primavera’ e poi dell’Astiludio il raduno degli sbandieratori provenienti da tutta Italia. Poco distante dalla Piazza centrale si trovano all’interno del Palazzo Solaini la Pinacoteca e il Museo civico che sfoggiano un meraviglioso patrimonio storico e artistico.

Il Palazzo Minucci-Solaini è caratterizzato da un chiostro interno sul quale si sviluppano i tre piani dell’edificio. La struttura è stata realizzata tra la fine del ‘400 e i primi anni del ‘500. Seguono il Palazzo Vescovile e il Palazzo Beltrami che sfoggia una bellissima facciata del ‘500. Al periodo Rinascimentale appartengono anche il Palazzo Inghirami, fatto costruire dall’Ammiraglio Jacopo Inghirami nel XVII secolo su disegno di Gherardo Silvani; Il Palazzo Maffei che nel XVIII secolo divenne di proprietà del Guarnacci ed è sede del museo e della biblioteca che onorano il suo nome; IL Palazzo Lisci oggi chiamato Marchi che è stato in epoca passata un antico ospedale di Santa Maria e il Palazzo degli Incontri oggi detto Palazzo Viti dove all’interno, nel 1819, fu costruito un teatro su disegno dell’architetto Luigi Campani. Il Duomo dedicato all’Assunta è stato ricostruito intorno al 1120 dove c’era una chiesa dedicata a Santa Maria. L’interno anche se conserva nella struttura e nell’impianto la forma romanica a croce latina in seguito alle continue ristrutturazioni offre un aspetto tardo rinascimentale. Tra i luoghi di culto rientrano la Badia Camaldolese considerata il protocenobio dei monaci camaldolesi; Sant’Alessandro consacrato da Papa Callisto nel 1120; San Lino, San Girolamo, San Giusto che sorge in cima ad un inclinato piano erboso; San Francesco con la famosa Cappella della croce di Giorno e San Michele che mostra i blasoni gigliati di casa Farnese.

Tra le numerose attrattive storiche che offre Volterra non bisogna dimenticare il Museo etrusco Mario Guarnacci, noto per l’ampia esposizione di urne cinerarie etrusche. Unica al mondo per il pregiato artigianato legato alla lavorazione dell’alabastro e avviato dagli Etruschi per costruire capitelli e oggetti decorativi, l’alabastro bianco volterrano è il più pregiato d’Europa, vanta una storia e una nobiltà di tradizione che caratterizzano ogni angolo della città. La visita ai musei comprende l’Ecomuseo dell’alabastro, il Museo d’Arte sacra, l’Archivio storico e la Biblioteca comunale. Infine per completare l’opera visitate le saline di Volterra e mangiate il rinomato pecorino delle Balze Volterrane un formaggio PAT della Toscana, trattato con la cenere per prevenire le muffe.